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Gran Ballo Imperiale
Programma OFFENBACH SUITE IM WIENER PARK MARGUERITE GAUTIER DANUBIO BLU LA VEDOVA ALLEGRA SCHIACCIANOCI PAS DE
DEUX SUITE DA “IL
GATTOPARDO” LIEBES NACHT VALZER DELL’IMPERATORE
Presentazione
Quello del “Gran Ballo Imperiale” è un progetto che dopo lunghi anni di stazionamento ha finalmente trovato una sua realizzazione col Capodanno 2000/2001. La nascita nello stesso anno della Compagnia di Balletto “ARTEDANZA” diretta da M. Guyon e P. Bami che ne sono anche i coreografi, ha permesso oltre alla progettazione di altri spettacoli come “Twilight’song” e “Serata Trittico”, l’allestimento di questa grande produzione. Non c’è maggior sorpresa nell’entrare in un teatro che essere trascinati dalle melodiose note di un valzer viennese come il Danubio Blu. E’ l’apoteosi dell’immortalità e la suggestione che ne segue crea passione e malinconici ricordi legati ad un passato che troppe volte avremmo voluto conoscere. Quando poi i consorti Francesco Giuseppe D’Austria e la Principessa Sissi si sporgono dal palco reale per dare il loro saluto al pubblico il pathos è palpabile e l’incantesimo si spezza solamente quando si abbassano le luci in sala ed iniziano le note dell’overture di Offenbach che segna l’inizio dello spettacolo. Per circa un’ora e trenta minuti si rivivono attraverso i vari momenti musicali quadri di vita quotidiana di fine ‘800 della capitale Asburgica, la magia delle feste parigine di “ Marguerite Gautier”, l’incantesimo creato dallo” Schiaccianoci Pas de Deu”, l’Italia de “Il Gattopardo” per culminare nel vorticoso e trascinante “Valzer dell’Imperatore”. Oltre al rigore tecnico e stilistico apportato dallo stile Viesenthal che P. Bami in quanto solista del Teatro dell’Opera di Stato di Vienna per diversi anni, ha saputo trasmettere ai giovani, ma già bravi ballerini della compagnia, la suggestione cresce anche con l’apporto degli splendidi costumi realizzati per l’occasione dalla bottega del Teatro di Reggio Emilia. Nell’Ottocento, raccontano le cronache, l’eccitazione generale sconfinava nel furore. Lo spirito del popolo viennese trasaliva all’inizio di un nuovo valzer e l’ebrezza dell’auditorio provocata dalla musica, raggiungeva culmini paurosi. |
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